MOMA

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lunedì 18 agosto 2008

La Diga delle Tre Gole.

Il primo a pensare a uno sbarramento del fiume Yangtze fu il fondatore del Partito Nazionalista Sun Yat-sen nel lontano 1919 ma fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che il progetto prese forma.
Fu scelta l'area attorno al villaggio di Sandouping per la conformazione stabile del territorio, costituita da granito e per l'ampia vallata.
I lavori iniziarono nel 1992 e il 1° giugno 2003 fu chiuso definitivamente il corso dello Yangtze, alzando il livello delle acque a monte della diga di 135 metri. Nell'ottobre di quest'anno le acque raggiungeranno il livello stabilito di 175 metri rispetto all'altezza originale, per terminare i lavori definitivamente nel 2009, dopo 17 anni di scavi, drenaggi e blocchi temporanei del fiume che hanno impiegato ventimila operai.

Come i Cinesi vanno orgogliosamente raccontando, la Diga delle Tre Gole stabilirà una serie di record del mondo:
1.la diga più grande del mondo, con un'altezza di 185 metri , spessa 130 metri alla base e 18 metri sulla sommità;
2.la diga che produrrà il maggior quantitativo di energia elettrica, 82 miliardi di chilowatt/ora all'anno, prodotta da ventisei megaturbine da 700 megawatt e del peso di 400 tonnellate l'una.

Il costo dell'opera si avvicina ai venti miliardi di euro, di cui quasi la metà impiegati per ricollocare villaggi, città, industrie, fattorie e un milione e quattrocentomila abitanti delle zone sommerse. Infatti, l'area che è già scomparsa sotto le acque, sommata a quella che verrà sommersa entro un paio di mesi, è di oltre seicento chilometri quadrati (di cui 24.500 sono ettari dedicati all'agricoltura), con ripercussioni fino a Chongqing che dista seicento chilometri dallo sbarramento. 13 città, 140 paesi, 1352 villaggi e 657 industrie.

Come recuperare questi soldi? Nel modo più semplice possibile, facendolo pagare ai cittadini attraverso tasse: la metà dei 180 miliardi di yuan proviene su una tassa di 0,3-0,5 centesimi di yuan su ogni chilowattora consumato, tranne che per le zone “disagiate”, quali il Tibet che, sicuramente, non potranno beneficiare dell'energia prodotta. Il resto proviene dall'energia prodotta dalla diga stessa a partire dal 2003, quando il corso del fiume è stato bloccato.

Il motivo ufficiale per cui la diga è stata costruita è essenzialmente uno, il controllo delle piene dello Yangtze, devastanti, capaci di causare migliaia di morti (oltre centomila in occasione di una piena nel Novecento) e danni calcolabili nel valore stesso della diga, giustificazione aggiuntiva all'immane impegno economico. La diga potrà controllare il 90% delle piene, fungendo da raccolta di acqua durante la stagione delle piogge, quando il livello delle acque raggiunge il valore massimo di 175 metri, e da riserva da distribuire durante la stagione secca, quando il livello scende a 145 metri.

Secondariamente la diga serve per produrre energia elettrica, necessaria alla Cina per sostenere uno sviluppo economico che non ha eguali al mondo. Inizialmente, nel 1992, pensata per garantire il 15% dell'energia necessaria, la crescita economica galoppante ha ridotto questo margine a meno del 5%, c'è chi dice dell'1%, servendo un territorio in un raggio di 1.000 chilometri, fino alle città trainanti l'economia cinese come Shanghai, Hong Kong e Shenzen, oltre a tutti i capoluoghi di provincia che creano i prodotti da vendere in tutto il mondo, Chongqing, Wuhan, Chengdu, ecc.

Infine, uno dei motivi per cui la diga è stata pensata è di rendere navigabile senza problemi il tratto alto dello Yangtze, a monte delle Tre Gole fino a Chongqing: dove prima il fiume procedeva a zig zag attraverso gole profonde centinaia se non migliaia di metri, piene di secche, gorghi e con una corrente impazzita, ora è un'autostrada dove qualunque imbarcazione può navigare in tutta tranquillità, il corso quasi rettilineo e ampio, le pareti verticali sono scomparse, sommerse dalle acque e le pareti delle Tre Gole sono dei dolci pendii, sembrano quasi colline. In questo modo potranno passare anche navi da 10.000 tonnellate invece delle solite imbarcazioni da 3.000. Dove prima erano solo i comandanti di nave più esperti a poter e saper passare, conoscendo quasi a memoria ogni singolo metro del fondo del fiume, conoscenze passate di generazione in generazione, ora qualunque persona in grado di far stare a galla un canotto sarà in grado di passare, come dicono preoccupati i marinai più esperti, preoccupati per il loro posto di lavoro.

Naturalmente ci sono una marea di aspetti negativi, tanto di natura economica, sociale e culturale quanto, soprattutto, di natura ecologica.

1.i sedimenti. Lo Yangtze, durante la stagione delle piogge, assume il classico colore marrone per via della terra che raccoglie nei 4000 chilometri precedenti, dal Tibet alle Tre Gole, sedimenti sempre maggiori anche per via del disboscamento selvaggio che stato condotto dagli abitanti nelle regione montagnose con la conseguenza che non ci sono alberi a trattenere il terreno. Questi sedimenti possono accumularsi alla base della diga e renderla inutilizzabile entro cinquanta- settant'anni. Vari studi sono stati condotti per ovviare all'accumulo di sedimenti e tra questi è stato proposto di aprire degli scarichi nella parte bassa della diga, dove si accumuleranno i detriti;
2.le frane che costantemente interessano il corso dello Yangtze che possono far alzare ulteriormente il livello delle acque facendo tracimare il “reservoir”;
3.i terremoti: una prova di resistenza è avvenuta a maggio di quest'anno con il devastante terremoto nel Sichuan, a 700 chilometri di distanza. Sembrerebbe che delle crepe si siano formate (anche se c'è chi dice che c'erano già, mettendo in dubbio la qualità dei materiali utilizzati);
4.l'inquinamento delle acque: la zona a monte delle Tre Gole è una delle più industrializzate della Cina, tanto che Chongqing è soprannominata la “dinamo del Sud- Ovest” per la sua importanza nell'economia cinese della regione. Le regolamentazioni per quanto riguarda gli scarichi industriali sono un risultato degli ultimissimi anni ma, se le grosse industrie si sono attrezzate per evitare di riversare gli scarichi nel fiume, o quanto meno trattarli prima di farlo, ci sono migliaia di industrie lungo il fiume che continuano ad avvelenare un fiume che ora rimane bloccato dalla diga. Con tutte le conseguenze per la pesca e l'agricoltura a monte della diga;
5.carenza idrica: paradossalmente, la diga potrà avere una conseguenza inattesa e non calcolata, la scarsità di acqua nella zona del reservoir. Se prima della diga il corso dello Yangtze era protetto da pareti verticali di roccia alte centinaia di metri, il sole arrivava all'acqua solo per poche ore durante il giorno, ora che il livello dell'acqua si è alzato tutta questa immensa massa è esposta praticamente dall'alba al tramonto al sole con la conseguenza che si ha una continua e lenta ma inesorabile evaporazione, accelerata dal vento che corre nella gola come in una galleria. Scarsità d'acqua che a lungo andare creerà danni all'agricoltura e all'approvvigionamento idrico di milioni di abitanti della zona;
6.malattie: la minaccia più grande della diga, più che gli attentati terroristici, più che il crollo, saranno le malattie portate dall'acqua, malattie di cui in queste zone c'è un vago ricordo. Colera e tifo per l'inquinamento delle acque ma soprattutto la malaria, in quanto questa immensa palude diventerà il terreno di coltura ideale;
7.problemi per la fauna: per alcuni animali il destino si è già compiuto, per quelli che non hanno avuto il tempo o le capacità di spostarsi lungo le pendici delle montagne a cercare un nuovo habitat e hanno visto scomparire il loro terreno di caccia e i loro ripari sotto le acque. Per i pesci il rischio estinzione di alcune specie è già una grave minaccia: alcuni pesci sono abituati a risalire la corrente del fiume (un po' come i salmoni) per espletare alcune fasi biologiche, la diga rappresenta una barriere insormontabile. Ma, soprattutto, l'innalzamento del livello delle acque porterà a un impoverimento dell'ossigeno presente nell'acqua, in quanto gli strati profondi non avranno il ricambio necessario;
8.Shanghai: alcuni dei problemi si avranno anche a migliaia di chilometri di distanza, dove il fiume si getta nell'Oceano Pacifico in corrispondenza di Shanghai. Si prevede una progressiva salinizzazione delle acque dello Yangtze per una certa estensione nell'entroterra in quanto la massa d'acqua che si riverserà alla foce non sarà in grado di contrastare quella che dal Mar Cinese Orientale spinge verso la costa. Salinizzazione delle acque che comporterà distruzione, o comunque impoverimento, delle colture, carenza di acqua potabile (per quanto possa essere potabile l'acqua in queste zone) e danni causati dall'aria carica di sali;
9.ricollocamento della popolazione: alla fine si pensa che saranno stati ricollocati poco meno di un milione e mezzo di abitanti della zona sommersa dalle acque, con una spesa che da sola ha assorbito il 40 per cento del costo della diga. Non è solo un problema di costi, la conseguenza principale è che, se i giovani (come la guida che ci ha accompagnato al villaggio ricollocato) sono stati contenti di essere “ricollocati” in quanto si sono ritrovati con case più ampie, con servizi igienici degni di questo nome, adattandosi con facilità a uno stile di vita “occidentale”, c'è tutta una moltitudine di abitanti, adulti e anziani che da generazioni vivono in baracche buie e umide, senza servizi igienici né fognature, abituate a guadagnarsi da vivere con quello che le proprie mani sono in grado di produrre. C'è il problema, enorme, di ricreare un posto nella società per queste persone, insegnar un lavoro nuovo ai contadini o ai pescatori che si ritroveranno in città.
10.disponibilità di terra: se a valle della diga cambierà poco, con le terre coltivate o abitate persino più protette da alluvioni devastanti, a monte l'innalzamento delle acque ha sottratto oltre seicento chilometri quadrati di terra in una zona con montagne impervie, quindi questa terra sommersa rappresentava quasi l'unica zona coltivabile o sfruttabile dalle Tre Gole fino a Chongqing;
11.perdita del patrimonio culturale: lo Yangtze è la culla della civiltà cinese al pari del Fiume Giallo a nord. Alcuni reperti culturali, da templi a semplici scritte sulle pareti delle montagne sono stati “ricollocati” più in alto ma la maggior parte, per non dire la quasi totalità è stata sommersa, magari una perdita insignificante per il turismo che non ne è a conoscenza ma inestimabile se per patrimonio culturale si intende ciò che fa parte della storia della singola comunità. Tombe di antenati, i templi dei villaggi, divinità protettive, tutte sommerse se non si è avuto il tempo di spostarle. Oltre alla perdita del Patrimonio Culturale esistente, gli scavi lungo l'argine per consolidare il nuovo letto del fiume hanno portato alla scoperta di moltissime altri tesori del passato, alcuni salvati, altri lasciati sott'acqua;
12.problemi di sicurezza nazionale: sicuramente la Diga, in caso di guerra o di terrorismo contro la Cina, sarebbe uno degli obiettivi primari sia per la spettacolarità del gesto sia perché causerebbe un black- out energetico (per quanto progressivamente l'apporto di energia elettrica si stia percentualmente contraendo) nella zona industriale per eccellenza del Paese, sia perché causerebbe un'ecatombe;
13.corruzione: recentemente c'è stata un'esecuzione capitale di un funzionario pubblico che aveva intascato bustarelle per un appalto di costruzione della diga. La corruzione, problema endemico non solo in Italia ma, soprattutto, in Asia, ha trovato nuova linfa vitale in questo progetto titanico, con budget titanici, anche se gli inflessibili tentativi di moralizzazione del nuovo capitalismo alla Cinese stanno cercando di contenere il fenomeno;
14.turismo: ora che le Tre Gole non ci sono più, il turismo in questa che era una delle zone più belle della Cina è a serio rischio. Personalmente non mi sentirei di consigliare a nessuno una crociera lungo lo Yangtze per vedere la Tre Gole, soprattutto dopo aver visto la Gola del Balzo della Tigre. Manca pathos, manca il brivido delle pareti verticali che sembrano toccare i fianchi delle navi, manca sentire la Natura che ti avvolge, il pericolo di una secca o di un gorgo. Ma questo è un discorso egoistico, i tempi moderni hanno bisogno di autostrade per le macchine, non vedo perché lo Yangtze debba rimanere un fiume tortuoso e pericoloso al traffico di merci e persone.
Con il pragmatismo e cinismo che contraddistingue da sempre i Cinesi, i turisti possono andare da un'altra parte.

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