MOMA

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domenica 27 luglio 2008


26.7.08- h 20.10
Kunming

Tale e tanta è la stanchezza che non mi accorgo della partenza del volo MU5802 dell China Eastern Airlines con destinazione Kunming. A conti fatti sono quasi 24 ore che sono rinchiuso o nel terminal di un aereoporto o in un aereo. Incurante delle urla, risate fragorose e scatarrate tirate su dall'ultimo e più piccolo alveolo (sono l'unico Occidentale sull'aereo), cado in un sonno profondo che nemmeno il decollo e il volo disturbato dalle perturbazioni riescono a svegliarmi.
Mi sveglia dopo circa 2 ore il Cinese seduto accanto a me, con una gomitata mi fa cenno che stanno servendo da mangiare. Brutto figlio di puttana, mi svegli come se portassero ostriche e caviale invece servono un pasto che nemmeno i miei cani mangerebbero: non solo, ma nemmeno lui lo mangia, lo annusa e lo passa agli amici seduti dietro.

E' proprio vero, se vuoi vedere il sole, in queste zone devi prendere l'aereo e bucare il primo strato di smog misto a umidità e il secondo di nuvole minacciose e cariche di acqua. Sopra abbiamo un cielo azzurro, sotto una distesa indistinta di nuvole grigie.
A Kunming, dove atterriamo alle 15.30 con una buona mezz'ora di ritardo, ci aspettano pioggia, vento e una temperatura che mi fa pentire di non aver preso una giacca a vento. L'aereoporto ricorda molto quello di Casablanca non solo nell'aspetto e nel trambusto (una decina di rulli per i bagagli in un corridoio stretto), ma anche perchè il mio bagaglio è uno degli ultimi ad arrivare, quanto meno qui non me l'hanno smarrito.

Giro e rigiro all'uscita in attesa della persona del Kunming Hotel che dovrebbe venire a prendermi ma non c'è traccia di cartelli scritti in caratteri latini, solo in cinese: speso che non siano così deficienti da essermi venuti a prendere con un cartello in cinese. Vabbè, è una menata perchè non ho voglia di fare una coda interminabile per il taxi (oltre al fatto che so già che mi fregano, devo averlo scritto in faccia), mi allontano dalle uscite e cerco la staazione degli autobus: ci dovrà pur essere una stazione degli autobus. Chiedo a un poliziotto ma si gratta la testa come per dire “non ho capito un cazzo”. Fortunatamente sulla strada principale ci sono delle fermate dei pulmann, appena se ne ferma uno chiedo con un cinese impeccabile

“Kunming fandian?”

Se avessi chiesto kunming hotel non avrebbero capito niente, ma almeno mi sarei aspettato che mi rispondesse “si o no”, non con una frase lunghissima. Un ragazzo che parla Inglese mi traduce, praticamente il pulmann non portava all'hotel Kunming ma vicino e mi avrebbe fatto cenno quando avrei dovuto scendere. Pago 1 Yuan (circa 9 centesimi di euro) e in mezz'ora entro in Kunming. E' una bella città, pulitissima, ordinata, un lungo viale alberato porta dall'aereoporto al centro, i lampioni della luce sono rivestiti di fiori di plastica, probabilmente eredità dell'Expo Mondiale dell'Orticoltura del 1999.
Il pulmann effettivamente non arriva all'hotel Kunming, si ferma fuori, lungo la strada! Non so cosa intendesse l'autista, che volevo entrare in stanza o nella hall?
Il Kunming hotel è un classico enorme hotel in stile cinese, hall molto grande e molto alta, piena zeppa di negozi.
Alla reception mi mostro seccato per il contrattampo del taxi, stupito che un hotel del genere possa lasciare un cliente in attesa all'aereoporto, contrariato per aver dovuto pagare io il taxi quando il transfer dall'aereoporto è compreso nel prezzo della camera. Si mobilitano una mezza dozzina di persone, tra cui l'Assistant Manager: mi chiedono se avevo cancellato la prenotazione, telefonano e contattano persone a me sconosciute. Alla fine mi fingo magnanimo

“non voglio lo sconto ma mi portate il 28 luglio in aereoporto, quando avrò l'aereo per Dali”

L'Assistant Manager mi ringrazia e quando gli dico a che ora devo essere in aereoporto, alle 5.30 della mattina, ha una smorfia come se si sentisse fregato.

Cerco un pacchetto di sigarette in uno dei tanti negozi dell'hotel, solo sigarette cinesi dai pacchetti incredibilmente colorati e raffinati, con motivi floreali, dal prezzo non proprio “cinese”, dai 2 dollari e mezzo ai 7 dollari. Chiedo al negoziante un pacchetto di Marlboro Lights (le Philip Morris non penso sappia nemmeno cosa siano), apre uno scaffale e tira fuori un pacchetto di Marlboro Rosse morbide, le peggiori, Made in USA (anche se le scritte sul pacchetto sono in cinese) quindi asfalto puro.

Salgo in camera ed è una signora camera: per 468 RMN, poco più di 40 euro al giorno, ho una camera doppia con letti a una piazza e mezzo, la solita moquettona da tagliare con il tagliaerba ma stranamente pulita, una vista incredibile sui grattacieli del centro finanziario di Kunming, un cesso enorme, la rete ADSL gratis e un computer sul comodino con cui controllo tutto ciò che si può controllare in camera: TV, radio, luce del bagno, aria condizionata, luce “do not disturb” fuori dalla porta.

Una rapida doccia e alle 19.00 sono fuori dall'hotel sotto la pioggia, in direzione ovest lungo Donfeng Dong Lu, l'arteria principale est-ovest dove c'è l'hotel Kunming e il Palazzo della Cultura dei Lavoratori, un edificio recente e moderno tipicamente comunista cinese, alto, giallo senape con lo stemma della Repubblica Popolare Cinese al centro.

Il passaggio tra la zona “vecchia” quella a est del fiume Panlong (marrone che più marrone non si può) e quella a ovest è facilmente riconoscibile con una decina di grattacieli di banche e hotel che circondano l'incrocio. Si entra in una Dotombori in miniatura, il quartiere “Blade Runner” nella zona di Minami (o Kita?) di Osaka. Luci al neono ovunque, ristorantini alternati a negozi di souvenir, grandi firme soprattutto sportive, marche di abiti. La strada si chiama Nanping Lu, un'esplosione di colori prima di arrivare alla Moschea di Kunming.

Per la cena in Nanping Lu non manca certo l'offerta, al centro della strada, che è pedonale, ci sono delle bancarelle con i tavolini che vendono spiedini da friggere con qualunque cosa di commestibile, tanto nel regno vegetale quanto animale. Ma fedele al mio principio “non mangio gli spiedini non perchè non mi le bestie che ci sono infilzate ma perchè non so in che olio sono fritti”, entro in una catena di ristoranti che fanno degli ottime zuppe di noodle (3 euro scarsi per un mega piatto di noodle con carne e verdure, veramente squisiti). Peccato che sia l'unico ristorante si una certa importanza del centro di Kunming che abbia le scritte solo in cinese, il logo in cinese, tutto! Quindi, se qualcuno capitasse per caso da kunming e volesse provarlo, deve andare a caso su Nanping Lu dirigendosi verso la Moschea, in fondo alle bancarelle alimentari sulla sinistra. Chiaro no?

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